Il passo del Corno di Cavento nel gruppo dell'Adamello
Percorsi d’alta quota e manutenzione dei valichi di montagna
Il Corno di Cavento (3402 m s.l.m.) è una montagna nel gruppo dell’Adamello che si trova tra la Val Rendena e la Val di Fumo. Il passo del Corno di Cavento era un valico di passaggio delle prime linee della Grande Guerra e oggi ha un grande significato storico e culturale.
A causa del surriscaldamento globale, alcuni semplici valichi di montagna sui ghiacciai sono diventati impraticabili senza adeguate doti alpinistiche. Infatti, se un tempo le creste sporgevano solo qualche metro dai ghiacci, oggi sporgono diverse decine di metri. Significa che da passaggi per lo più pianeggianti, gli escursionisti oggi si trovano davanti a centocinquanta metri di granito con dei passaggi tecnici da superare.
I primi turisti sono arrivati in Trentino perché c’erano le Dolomiti e i ghiacciai che adesso sono trascurati. L’idea di sistemare questo percorso è partita dai soci della nostra Cooperativa; non potevamo lasciare abbandonata una via di comunicazione fra due vallate e con questo primo intervento speravamo in un nuovo circolo virtuoso, in una buona visione sul futuro delle nostre montagne.
Abbiamo voluto interpretare e assecondare la montagna con naturalezza e senza forzature. Per sistemare il percorso abbiamo lavorato con l’esplosivo, smontato quello che non serviva più e usato la minor quantità di cavo possibile con ancoraggi frequenti.
Il nostro principio è sempre lo stesso: chi frequenta la montagna deve avere un livello tecnico sufficiente che gli permetta di superare quelle difficoltà. Ma l’escursionismo rimane comunque un’attività ricreativa, per questo rendiamo il percorso sicuro a chi ha le capacità per affrontarlo.
Con lo stesso principio abbiamo lavorato anche alla salita che dal rifugio Segantini porta alla cima Presanella.
La burocrazia e la realizzazione di questi lavori sono state lunghe e complicate. Per poter intervenire ci siamo fatti gestori dei due percorsi e oggi ci occupiamo sia della manutenzione ordinaria che di quella straordinaria dovuta al continuo scioglimento dei ghiacciai.